DOMENICA 09 APRILE
GITA AL GUADO DI SIGERICO

Domenica 09 Aprile Fiab Piacenza Amolabici organizza una biciclettata da Piacenza al Guado di Sigerico - località Calendasco - per l'inaugurazione della nuova imbarcazione a nome "San Colombano",
adibita al trasporto dei pellegrini e dei cicloturisti che percorrendo
la Via Francigena devono essere traghettati sul fiume Po dalla sponda
Lombarda a quella Emiliana e viceversa.
Ad attenderci, per
l'occasione, ci sarà Danilo, proprietario dell'imbarcazione, che ne
illustrerà le caratteristiche tecniche e ci racconterà, come solo lui sa
fare, la sua ventennale esperienza come traghettatore dei pellegrini
che ogni anno giungono sulle nostre sponde da tutto il mondo. A seguire,
un interessante intervento sul tema del guado e del fiume a cura
dell'Associazione Arti e Pensieri.
La gita prevede la partenza da Piacenza, con ritrovo a p.le Torino per le ore 10.00, breve percorso (16 km) lungo l'argine del Po fino al Guado. Tempo previsto di percorrenza un'ora e trenta circa; inaugurazione della "San Colombano" e merenda presso il Circolo Culturale Biffulus.
La
merenda prevede: antipasto di salumi, un primo "specialità della casa",
dolce, caffè, acqua e vino. Possibilità di merenda al sacco per chi non
vorrà usufruire del ristoro.
Al termine della merenda Danilo sarà disponibile a traghettare i ciclisti che vorranno attraversare il Po per raggiungere la sponda lombarda a Corte Sant'Andrea.
Quota di partecipazione: 10 euro per la merenda + 5 euro per chi non è socio Fiab.
Prenotazione
obbligatoria entro e non oltre venerdì 7 aprile, telefonando al numero
340 7381748 (Pietro), al 333 3595101 (Attilio) o inviando una mail al seguente indirizzo: fiabpiacenza@gmail.com
Con la collaborazione di Arti e Pensieri
La gita è rivolta anche a nuclei familiari con bambini.
Gli
amici delle altre sezioni Fiab che parteciperanno all'uscita, previo
accordo telefonico sull' orario del loro arrivo a Piacenza, verranno
accolti dai soci della sezione locale e accompagnati al punto di partenza.
Un PO di storia
Contrariamente
a quanto si è propensi a credere, l'uomo medievale era abituato a
spostarsi dal proprio luogo di nascita. Lo faceva per svariati motivi: per studio, per lavoro, per attività commerciali, per sfuggire a conflitti, carestie e pestilenze.
Ma
uno dei motivi più affascinanti per cui l'uomo medievale intraprendeva
un viaggio, spesso denso di pericoli e incognite, era di carattere
religioso.
Il termine pellegrino ("peregrinus") deriva dalla locuzione "per agros" e sta a indicare colui che percorre strade fuori dal contesto urbano.
Per i primi pellegrini la meta era Gerusalemme, luogo dove aveva vissuto, predicato e morto Gesù.
Col passare dei secoli, Roma divenne l'altra principale meta dei pellegrini.
A partire dall'anno Mille
il fenomeno del pellegrinaggio si diffonde sempre più e da esperienza
individuale si trasforma in esperienza collettiva quale pratica di
espiazione dei propri peccati.
Per raggiungere Roma i pellegrini percorrevano la via Francigena che attraversava l'intera Europa per giungere alla Città Santa.
Con
il Giubileo del 1300 indetto da papa Bonifacio VIII, il pellegrinaggio
acquista un nuovo slancio contribuendo a trasformare la Via Francigena nella principale via di comunicazione della penisola.
In realtà la via Francigena non seguiva un unico percorso, ma rappresentava un sistema viario caratterizzato da molte varianti.
L’itinerario più frequentato, proveniente
dal nord, la via Francigena, prima di entrare in Emilia, seguiva
l'argine del Po sulla sponda lombarda, fino a giungere a Corte
Sant'Andrea, nei pressi del "Transitum Padi" dove i pellegrini potevano attraversare il Po sulle imbarcazioni.
Il luogo fu poi chiamato “Guado di Sigerico”, dal nome del vescovo di Canterbury che fu tra i primi a transitarvi. La via
Francigena entrava così nel territorio piacentino e da qui proseguiva
in direzione di Parma per poi valicare l'Appennino, verso Roma.